Vi siete mai chiesti perché quel ketchup in promozione vi attira così tanto al primo sguardo? Spesso non è solo il prezzo conveniente a catturare la vostra attenzione, ma una strategia di marketing ben orchestrata che punta sui claim salutistici stampati in bella vista sulla confezione. Quello che molti consumatori non sanno è che dietro slogan accattivanti come “100% naturale” o “senza conservanti aggiunti” si nasconde spesso una realtà nutrizionale ben diversa da quella che ci si aspetta.
La strategia del claim naturale: quando il marketing supera la sostanza
Il settore dei condimenti ha sviluppato una particolare abilità nel presentare prodotti dall’aspetto salutare attraverso dichiarazioni parzialmente veritiere ma fuorvianti. Un ketchup può effettivamente essere “senza conservanti artificiali” e allo stesso tempo contenere quantità sproporzigliate di zuccheri semplici, che rappresentano fino al 25-30% della composizione totale del prodotto.
Questa tattica sfrutta una lacuna nella percezione del consumatore: tendiamo a focalizzarci su ciò che non c’è nel prodotto piuttosto che su quello che effettivamente contiene. Il risultato? Acquistiamo inconsapevolmente prodotti che, pur rispettando tecnicamente le promesse pubblicitarie, si rivelano tutt’altro che salutari.
Zuccheri nascosti: il vero problema dietro l’etichetta
La questione più preoccupante riguarda l’elevato contenuto di zuccheri che caratterizza molti ketchup commerciali. Questi prodotti possono contenere fino a 4-5 grammi di zucchero per porzione da 15 grammi, una quantità che supera quella presente in molti dolci confezionati.
Come riconoscere gli zuccheri camuffati
- Sciroppo di glucosio-fruttosio: spesso il secondo ingrediente dopo il pomodoro
- Destrosio e saccarosio: zuccheri semplici ad alto indice glicemico
- Concentrato di frutta: presentato come ingrediente naturale ma dal contenuto zuccherino elevato
- Sciroppo di mais: economico e dalle proprietà dolcificanti intense
Il problema si amplifica quando questi prodotti vengono promossi in offerta speciale, creando l’illusione di un doppio vantaggio: economico e salutistico. La realtà è che spesso i ketchup con i claim più accattivanti sono proprio quelli con le formulazioni più ricche di zuccheri aggiunti.
Additivi autorizzati ma non dichiarati: la zona grigia della normativa
Un altro aspetto critico riguarda gli additivi funzionali che, pur essendo perfettamente legali, vengono spesso omessi dalla comunicazione pubblicitaria. Molti ketchup contengono:
- Addensanti e stabilizzanti per migliorare la consistenza
- Acidificanti per esaltare il sapore e prolungare la conservazione
- Aromi naturali che possono derivare da fonti completamente diverse dal pomodoro
Questi ingredienti non compromettono necessariamente la salubrità del prodotto, ma la loro presenza contrasta con l’immagine di semplicità e naturalezza che il marketing vuole trasmettere.
Come difendersi: strategie pratiche per il consumatore consapevole
La chiave per non cadere nelle trappole del marketing alimentare sta nello sviluppare un approccio critico alla lettura delle etichette. Non limitatevi mai ai claim in evidenza sulla parte frontale della confezione.
Tecniche di analisi dell’etichetta
Concentrate la vostra attenzione sulla lista ingredienti, dove gli elementi sono elencati in ordine decrescente di quantità . Se tra i primi tre ingredienti trovate forme diverse di zucchero, state acquistando un prodotto ad alto contenuto glicemico, indipendentemente dai claim salutistici.
Verificate inoltre la tabella nutrizionale: un ketchup di qualità dovrebbe contenere meno di 15 grammi di zuccheri per 100 grammi di prodotto. Valori superiori indicano un prodotto eccessivamente dolcificato.
La prossima volta che vi troverete di fronte a una promozione allettante, ricordatevi che il prezzo conveniente non dovrebbe mai essere l’unico parametro di scelta. Un prodotto economico ma ricco di zuccheri aggiunti rappresenta un falso risparmio, considerando i potenziali costi sulla salute a lungo termine. La vera convenienza sta nell’acquistare consapevolmente, privilegiando prodotti con formulazioni trasparenti e ingredienti genuini, anche se questo significa spendere qualche centesimo in più per la vostra salute.
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